La favola di Cappuccetto Rosso rivive sul grande schermo (ma forse era meglio lasciarla lì dov’era).
Licantropi, amori impossibili, giovani fanciulle in corsa contro il tempo. Basterebbero questi elementi per riportare alla mente uno dei fenomeni crossmediali più diffusi degli ultimi anni. E se questo non dovesse ancora bastare… Il nome della regista Catherine Hardwicke sì, sarà più che sufficiente.
Dopo aver liberamente interpretato la leggenda dei vampiri e dei licantropi (già liberamente interpretati dalla scrittrice di urban fantasy Stephenie Meyer – che ha dalla sua, onore al merito, il pregio di essere una delle penne più interessanti degli ultimi anni), la regista di Thirteen (e Twilight, ovviamente) torna dietro la macchina da presa con una favola che profuma di leggenda, ma che purtroppo puzza anche di già visto.
Sì, perché Cappuccetto rosso sangue, pur distaccandosi sensibilmente dalla trama originale dell’omonima fiaba dei fratelli Grimm, nulla sembra aggiungere alle già (ri)viste storie d’amore adolescenziali che da più di qualche anno invadono gli schermi di tutto il mondo. Storie d’amore come Twilight, o come il nascente Beastly. E storie d’amore come Cappuccetto rosso sangue, dunque.
E dire che sarebbe bastato così poco per rendere questo film, se non un capolavoro, almeno un prodotto interessante: che necessità c’era di trasformare la giovane Valerie in una seconda Bella Swan? E perché inserirla in un triangolo amoroso tra un giovane benestante (Henry), al quale è promessa sposa, e un fascinoso outsider (Peter)? E perché, infine, illudere fin da principio lo spettatore, facendogli credere di assistere alla versione horror di una delle favole più belle (e già di per se – e a suo modo – horror) della tradizione popolare europea? Non sarebbe stato meglio mettere da parte orgoglio e presunzione e confezionare un semplicissimo remake? Altrimenti, quale altro motivo spingerebbe un produttore a mettere le mani su una favola così intensa (è davvero soltanto per rubarne nome e fama?)?
È proprio vero che volte sono le cose più semplici ad arrivare con più efficacia al destinatario, chiunque esso sia.
About Luna Saracino
Appassionata, maniacale, artisticamente onnivora, anche se l’horror in ogni sua forma e sostanza è entrato a far parte della sua vita fin dalla più tenera età e oggi cinema e letteratura (horror e non solo) più che una passione, forse, sono diventati una vera e propria ragione di vita.
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ago 19, 2013Posted By
BorgyE’ incredibile che sia più originale (ed horror) la versione di Once Upon A Time in cui Cappuccetto Rosso stessa è il lupo…e si mangia il fidanzato.