Intervista film Insidious: La Parola ai Registi

Insidious: La Parola ai Registi

Mi piacerebbe la gente pensasse a Insidious come il Poltergeist della nostra generazione“.

E’, almeno oltreoceano, la next big thing, attesa da publico e critica almeno quando l’imminente Scream 4 by Wes Craven. Insidious della riformata coppia James Wan/Leigh Wannell esordirà nelle sale USA a partire dal prossimo 1° aprile: nell’attesa, un’intervista alla coppia e le prime clip della pellicola. Tnx to shocktillyoudrop.com.

Avete dichiarato che vi piacerebbe Insidious diventasse il Poltergeist della nostra generazione…

James Wan: Esatto, una dichiarazione quantomeno coraggiosa.
Leigh Wannell: Io è James ci confrontiamo in continuazione su differenti idee da sfruttare nei nostri film. Dopo Saw, non credo che con Dead Silence siamo riusciti a concretizzare davvero ciò che avevamo in mente di realizzare, cioè il film horror definitivo, per un sacco di ragioni. Una su tutte, la morte di Greg Hoffman, produttore dei primi due Saw e dello stesso Dead Silence, appena prima delle riprese. Questo ha inevitabilmente influito su quello che è poi diventato Dead Silence, tanto che, una volta terminato, James si è dedicato a un revenge movie e io a scrivere film per ragazzi. Sono passati anni, ma il cruccio di non aver girato quel tipo di horror non ci ha mai abbandonati. Del resto continuo a considerare Saw un thriller.
J.W.: Esatto, un thriller. Per quanto sia stato girato e venduto come un film horror e tutti i suoi sequel abbiano contribuito a creare un immaginario horror nuovo di zecca, continuo a non considerarlo un horror. Poi io sono un grandissimo fan delle pellicole sulle case infestate, e considero Poltergeist e Shining gli unici film ad aver terrorizzato l’intera mia generazione. Da questo a desiderare di girare il nostro film sulle case infestate, qualcosa che fosse nuovo e mai visto, il passaggio è stato automatico. Si trattava di prendere il canovaccio classico di questo tipo di pellicole e mutarlo profondamente, tagliarlo e rimontarlo, dargli una nuova conformazione.

 

Sia Poltergeist che The Shining hanno al loro interno frammenti tipici della commedia anche nei loro momenti più paurosi, e sembra che per Insidious abbiate  scelto di condividere questa impostazione…

L.W.: Esatto, basti pensare alla scena del bar dove Jack Nicholson incontra il barista Lloyd. E’ uno spirito che è andato perso negli anni: tutta la cinematografia horror post-Saw si è presa troppo sul serio, mentre il nostro scopo è quello di dare vita a un folle e divertente viaggio sulle montagne russe.

Però sia Saw che Dead Silence sono pellicole molto serie. La prima, oltretutto, è anche un film assolutamente indipendente. Quanto può influire quest’ultima caratteristica nella libertà concessa a un regista di infilare nella sceneggiatura  ogni bizzarria che gli passa per la testa?

J.W.: E’ proprio questo il punto: l’unico modo per girare una pellicola nella più completa libertà e fare in  modo che non sia troppo costosa, in modo che resti una produzione indipendente. Abbiamo trovato la Alliance, che è una grande compagnia e ci garantisce la più assoluta libertà espressiva nel creare qualcosa che non sia il solito remake, nè la riproposizione fotocopia di qualcosa  già ripetuto alla nausea: il pubblico ha fame di qualcosa di nuovo.
L.W.: Quello che manca al pubblico horror è la qualità: può anche andare in sala a vedere il remake di Venerdì 13, ma certo non lo fa con l’entusiasmo che avrebbe nei confronti di qualcosa nuovo di zecca, e sconosciuto.

Come siete riusciti a coinvolgere attori del calibro di Patrick Wilson e Rose Byrne? Hanno avuto modo di studiare prima la sceneggiatura e rendersi conto delle follie che avrebbero dovuto affrontare?

L.W.: Penso che a convincerli sia stata proprio la natura del nostro script, tanto che, contrariamente a quanto succede di solito per cui ci si ritrova ad aspettare le risposte di decine attori spesso per settimane, questa volta le nostre prime scelte hanno immediatamente accettato.
J.W.: Il merito è tutto di Leigh: è riuscito a dare vita a questa sceneggiatura dove ogni personaggio ha una grandissima profondità, cosa che ha conquistato sia Patrick che Rose. Non  è mai successo nella mia carriera di regista di risolvere così velocemente la questione del cast protagonista come questa volta.

Oltretutto Insidious riuscirà a uscire prima del già ufficializzato remake di Poltergeist

J.W.: Mi piacerebbe la gente pensasse a Insidious come il Poltergeist della nostra generazione, ciò che sarebbe stato la pellicola originale fosse stata prodotta nel 2010. Con in più quel tocco di sensibilità a là Saw che non può mancare nel nostro modo di fare cinema.

Nel film a un certo punto si parla di proiezioni astrali: in che modo vi siete documentati su questo fenomeno?

L.W.: Sia io che James siamo da tempo interessati a questo tipo di fenomeni, e nessuno ha mai fatto un horror sfruttando questi elementi. Abbiamo raccolto tonnellate di materiale e intervistato decine di professionisti: alcune testimonianze sono semplicemente incredibili.
J.W.: Quando eravamo in ballo con la sceneggiatura di Saw, erano tre i concetti attorno a cui avremmo voluto fare girare una pellicola: il primo era quello di due sconosciuti rinchiusi in una stanza, e un killer seriale a giocare con le loro vite, ed è ciò che poi divenne lo stesso Saw; il secondo, avrebbe trattato di un ragazzo che, svegliatosi con il corpo ricoperto di tagli e tumefazioni, tramite una videocamera amatoriale nella propria camera da letto avrebbe cercato di capire cosa effettivamente succedeva nelle ore notturne, ed è l’idea da cui è poi stato sviluppato Paranormal Activity. Il terzo concetto è quello della proiezione astrale, e qui rientra in gioco la casa infestata e il nostro amore per Poltergeist…

Non credo che ai tempi di Saw avreste mai immaginato ciò che si sarebbe sviluppato da quel film. Pensate che quella di Insidious sia un’idea in grado di durare il tempo di più pellicole?

J.W.: AL momento non possiamo anticipare nulla, ma lasciamo la porta aperta a qualsiasi sviluppo, indiscutibilmente Insidious ha delle potenzialità, anche se diverse da quelle che ha avuto Saw. Del resto con Saw eravamo già entusiasti alla semplice idea di essere riusciti a ultimarlo e a distribuirlo, non eravamo proiettati al futuro…
L.W.: Potrebbe sembrare un cliché dire “davvero non mi interessa quello che succederà, l’importante è che sia un bel film” ma la verità è che prendersela se un film non ha successo non ne vale la pena, perché non è una cosa su cui puoi avere il controllo. E’ come arrabbiarsi per il cattivo tempo. L’unica cosa che davvero conta è il film stesso, il tempo che gli hai dedicato e l’amore che ci hai messo.

httpv://www.youtube.com/watch?v=zoJRDDTFKqg

httpv://www.youtube.com/watch?v=mMHjWiMqgQs

httpv://www.youtube.com/watch?v=NtXgCKNzq_I

httpv://www.youtube.com/watch?v=C6ld2rdJrnc

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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