Intervista film Hellraiser: Revelations, Parla lo Sceneggiatore

Hellraiser: Revelations, Parla lo Sceneggiatore

“Quella di Revelations sarà fondamentalmente una storia a sè, ed è soprattutto una storia scritta appositamente per in concept di Hellraiser”.

Mentre il remake major del primo capitolo sembra ancora in alto mare, l’esperto in effetti speciali e sceneggiatore Gary Tunnicliffe è al momento la voce più affidabile nell’arduo compito di tenere alto il nome di Pinhead e fare un po’ di chiarezza intorno a quel ginepraio in cui si è trasformata la genesi di Revelations, nono capitolo ufficiale della saga di Hellraiser.

Passata di regista in regista, la produzione Dimension Films è stata definitivamente affidata a Victor Garcìa, già regista della web series 30 Days of Night: Blood Trails e del remake di Return to House on Haunted Hill. Nonostante la pellicola sia ormai in fase di post-produzione e quasi pronta per la distribuzione straigh-to-video, poco o nulla è stato fatto filtrare da un set particolarmente blindato. Allo sceneggiatore e principale responsabile grafico del nuovo Pinhead – di cui è disponibile l’unico e frettoloso primo piano visibile qui sotto – il compito di fare un po’ di chiarezza dalle colonne di ShockTillYouDrop.

Che cosa dobbiamo aspettarci dal punto di vista della sceneggiatura? Sarà una storia indipendente analoga ad alcuni dei sequel passati o qualcosa che andrà ricollegandosi a quanto già raccontato in passato?

Quella di Revelations sarà fondamentalmente una storia a sè, ed è soprattutto una storia scritta appositamente per in concept di Hellraiser, non una sceneggiatura che è stata adattata alla bisogna inserendo Pinhead in un paio di scene. Il progetto è nato inizialmente come una sorta di remake della pellicola originale, anche se poi ha preso una strada un po’ differente. Questa pellicola avrà una storia un po’ più snella e intimista, che affronterà il concetto di desiderio e si chiederà chi sono i veri mostri tra gli uomini e i Cenobiti. Gli unici collegamenti reali con il primo film sono Pinhead, la scatola, Vagrant e la mitologia che circonda tutti loro. E’ tutta una questione di equilibrio, tra lo spazio che deve essere concesso ai Cenobiti e l’importanza da dare ad una storia che deve poter proseguire anche in assenza di Pinhead e soci. E’ difficile, perché qualunque sceneggiatore di Hellraiser si ritrova a dover scrivere per Pinhead dialoghi al livello di quelli scritti ai tempi da Barker e Atkins, senza per questo trasformarlo in una sorta di prolisso super cattivo di James Bond. E’ un difficilissimo gioco di equilibri.

Parlaci un po’ più approfonditamente della storia: nei fatti non c’è ancora nulla di ufficiale.

Pur non rivelando troppo, posso anticipare che la storia sarà quella dell’incontro tra due famiglie che condividono lo stesso dramma: da più di un anno entrambi i loro figli maschi sono scappati e sembrano essere scomparsi una volta entrati in Messico, con il ritrovamento di un filmato e strani manufatti nel luogo del loro ultimo avvistamento. Ma durante una serata organizzata in casa di una delle due famiglie una nuova verità sembra venire a galla, tra inattese tensioni e strane rivelazioni; una festa che improvvisamente prende una piega ancora più bizzarra quando uno dei due ragazzi riappare terrorizzato, esausto, coperto di sangue e lividi. A quel punto sollievo e sorpresa si mescolano a una miriade di domande e interrogativi intorno a troppi segreti, altarini e terribili verità che trascineranno tutti nel bizzarro e terrificante mondo di Pinhead e dei suoi Cenobiti.

Cosa dovrei aspettarci da un punto di vista visuale?

La sfida più difficile che abbiamo dovuto affrontare è stata quella della coerenza. Ci siamo ritrovati a lavorare con un budget veramente esiguo – si parla di meno di mezzo milione di dollari – e ognuno di noi ha dovuto fare seri sacrifici, anche economici, per fare in modo che il look dei nuovi Cenobiti fosse al livello qualitativo di quelli del passato. A livello effettistico, il Cenobita è un lavoro parecchio costoso, complesso, fatto di moltissime parti e di moltissimi particolari. Stesso discorso per i costumi: fortunatamente sono riuscito a fare ricorso alla mia collezione personale, il che ci ha permesso di abbattere i costi in maniera significativa, e di dare vita a tre nuovi Cenobiti, Pinhead incluso.

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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