Exploitation Feast

Feast

Un prodotto finalmente onesto e polposo, come sempre meno se ne vedono in giro. Da guardare al drive in con birra e hot dog.

A volte, l’ambizione troppo esibita, genera mostri. Non è raro, oggi come oggi, trovarsi di fronte a film horror che mangiano apparenza e defecano fumo, che camminano a chilometri da terra, così in alto che, a guardar bene, non si vede gran che. Operine obese dalla troppa pretenziosità, vestite a festa ma totalmente insipide.

Poi, a volte, sbucano fuori prodotti di una bassezza esaltante, che si piantano a terra e non svolazzano mai. Questi prodotti, sono qui per salvarci tutti, e Feast è uno di questi: un sanissimo horror grossolano e sbudellaro, di quelli che riportano alla mente i vecchi B-Movie di una volta, che (anche senza “odorama”) profumano di bistecca arrostita e ascella di camionista. Un vero spasso, volgare e liberatorio. L’isolato bar di una stazione di servizio, popolato da gente con cui è meglio non avere a che fare, viene preso d’assedio da un gruppo di mostri incazzatissimi e affamati. Gli asserragliati cercheranno di fare il possibile per sopravvivere. La trama è tutta qui, un semplicissimo e strasentito blocco narrativo, che in Feast, viene utilizzato come uno spazio vuoto da riempire con sangue, viscere, fucilate, battutacce, combattimenti rocamboleschi e personaggi “da film”. Non è la trama che fa la pellicola, in questo caso, ma gli elementi secondari che assurgono a ruolo di protagonisti. Una storia (forse) volutamente trattenuta, per lasciare spazio a tutto il resto.

Il film, comincia sparando fuochi d’artificio e dichiarando la sua anima comedy, poi nella fase centrale si fa più serioso, quasi cupo, in alcuni momenti tende addirittura la mano a una accennata drammaticità (ma per fortuna si ferma sempre un attimo prima che sopraggiunga la stucchevolezza). Lo splatter e un approccio western-avventuroso la fanno comunque da padroni, generando un risultato finale che è una mistura ben calibrata di azione, umorismo e inquietudine che ricorda, non poco film come Dal tramonto all’alba e Tremors. Tuttavia Feast, non è esente da imperfezioni: la regia, in alcuni momenti si fa un po’ troppo movimentata, impedendo di capire effettivamente cosa stia succedendo e manca qualche momento “centrale” con il risultato che il film rischia di apparire un po’ piatto nella sua comunque divertita e spassosa messa in scena. Non il miglior splatter movie che la storia del cinema ricordi, di certo niente di nuovo o di originale, ma un prodotto finalmente onesto e polposo, come sempre meno se ne vedono in giro. Da guardare al drive in con birra e hot dog.

Feast
(Usa, 2006)
Diretto da: John Gulager
Scritto da: Marcus Dunstan, Patrick Melton
Interpreti: Duane Whitaker, Balthazar Getty, Chauntae Davies, Hannah Schick, Diane Goldner, Josh Zuckerman

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