Mockumentary Home Movie

Home Movie

Come tanti prima di lui, anche questo Home Movie diventa uno spietato manifesto dei limiti del sottogenere.

Bella coppia, i Poe. Una bella casa immersa nel verde e tanti, indimenticabili momenti da immortalare nell’americanissima pratica dell’ home movie. Se solo i due pargoli di casa la smettessero di crocifiggere gli animali di famiglia…

Nonostante i genitori David e Claire li circondino di attenzioni e comprensione, c’è qualcosa di profondamente sbagliato nella coppia di gemelli Jack ed Emily Poe. Qualcosa che getta un’ombra oscura e silenziosa su ogni presunto momento di serenità familiare, in un’escalation di orrore cui ognuno cercherà di trovare un nome e una soluzione. Quest’antologia di filmini di casa Poe è la fedele cronaca del loro inconfutabile fallimento.

Non è per niente facile scrivere e girare un mockumentary, soprattutto quando si tratta di trovare quella scorciatoia narrativa in grado di legittimare la costante presenza in scena di una handycam qualsiasi dannatissima cosa stia succedendo di fronte all’obbiettivo e di dare i giusti equilibri – anche visuali – alla ciclica dicotomia tra normalità/eccezionalità degli eventi, vero motore primo di questo genere di pellicole. A onor del vero, tuttavia, non sarebbe nemmeno obbligatorio: intossicati dalla sbornia home made post-[REC] prima e post-Paranormal Activity poi, il fisiologico atteggiamento nei confronti del mockumentary è diventato quello dello spettatore paziente che, nella sempre più vana speranza che qualcosa di eccitante passi sullo schermo, è ben conscio di doversi sorbire per definizione almeno mezza pellicola di noiosissima, fittizia normalità. Come tanti prima di lui, anche questo Home Movie diventa uno spietato manifesto dei limiti del sottogenere, nonostante l’esordiente regista e sceneggiatore Christopher Denham sembri dannarsi l’anima alla ricerca di qualcosa di, se non efficace, quantomeno originale: la scelta di puntare su un crescendo di suggestioni sottili piuttosto che su perentorie esplosioni di violenza in your face, il tentativo di sviluppare un po’ più in profondità l’analisi che la coppia fa su quanto sta succedendo agli amati pargoli – David è convinto che si tratti di possessione demoniaca, la razionale Claire rimanda il tutto a gravi episodi psicotici -, sono sforzi che non possono che soffocare, stritolati tra una tediosa chiacchierata senza costrutto e l’ennesimo pranzo in famiglia.

Peccato perché Adrian Pasdar/David Poe dimostra di saperci pur fare, per quanto ci si sorprenda ma non troppo e mai per caso nell’apprezzare la sua totale naturalezza nei panni del classico mattatore da home movie e molto meno nelle scene più propriamente orrorifiche, perché semplicemente non ne ha occasione, sacrificato com’è dall’imperativo dettato da questa piuttosto insopportabile alternativa alla vecchia e cara sospensione dell’incredulità chiamata mockumentary. Del resto non è nemmeno il caso di prendersela troppo con lavori del calibro di Home Movie e simili, colpevoli dopotutto di essere semplicemente noiosi, vittime di se stesse e di un genere che, facendo le pochissime eccezioni del caso, ha smesso di aver ragion d’essere appena dopo l’uscita dei suoi precursori. E non stiamo certo parlando di The Blair Witch Project.

Home Movie (USA, 2008)
Regia: Christopher Denham
Sceneggiatura: Christopher Denham
Interpreti: Adrian Pasdar, Cady McClain, Austin Williams, Amber Joy Williams
Distribuzione: IFC Films

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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