Cinema The Horsemen: speciale

The Horsemen: speciale

Il detective della polizia Aidan Breslin (Dennis Quaid) si trova coinvolto in un’indagine sui perversi omicidi seriali legati alla profezia biblica dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse.

Mentre Breslin compie delle nuove scoperte sul caso, si accorge piano piano di un legame scioccante tra lui e i quattro sospettati.

Aidan Breslin (Dennis Quaid) è un detective con una difficile situazione familiare: dopo la morte della moglie, fatica a mantenere un rapporto coi giovani figli, Alex (Lou Taylor Pucci) e Sean (Liam James). Al lavoro, si trova coinvolto in un’indagine sugli omicidi seriali legati alla profezia biblica dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse: il Cavaliere bianco, un maestro dell’inganno e il leader inatteso che è pronto a tutto per raggiungere i suoi scopi; il Cavaliere rosso, un guerriero acuto, che cerca di mettere gli uomini uno contro l’altro e dotato di un’innocenza che nasconde una profonda rabbia interiore; il Cavaliere nero, un tiranno manipolativo e oscuro, senza equilibrio ma sempre un passo avanti rispetto agli altri; e il Cavaliere pallido, un esecutore che ha una forza disarmante, determinato a provocare la morte con precisione chirurgica. Mentre Breslin compie delle nuove scoperte sul caso, si accorge piano piano di un legame tra lui e i quattro sospettati.
Quattro Cavalieri. Quattro vittime senza legami tra loro. Quattro segreti dolorosi.

The Horsemen, in uscita nei cinema italiani il 6 febbraio, è diretto da Jonas Åkerlund (Spun) ed è scritto da David Callaham. Prodotto dai responsabili della Platinum Dunes Michael Bay (Transformers), Andrew Form (Non aprite quella porta) e Brad Fuller (Amityville Horror), vede protagonisti Dennis Quaid e Zhang Ziyi (Memorie di una geisha, Hero, La tigre e il dragone).

Jonas Åkerlund“Gli elementi decisamente variegati di questa storia erano perfetti per me”, ha dichiarato il regista Åkerlund. “E’ l’unione di un thriller criminale dotato di una grande suspense con un dramma familiare decisamente emotivo, il tutto ambientato in uno sfondo inquietante di forte spirito religioso decisamente fuori controllo. In effetti, quando ho incontrato per la prima volta i produttori e abbiamo parlato del film, ho citato Seven e Kramer contro Kramer, così come il documentario Paradise Lost: The Child Murders at Robin Hood Hills. Può sembrare un po’ strano, ma per me Horsemen è direttamente legato a queste opere dal punto di vista tematico”.

Il riferimento a Seven, indimenticabile thriller del 1995 diretto da David Fincher con un cast stellare, è piuttosto indicativo dell’idea di cinema del regista, che ha peraltro dimostrato una grande attenzione alla costruzione per immagini di questa nuova pellicola tanto da dichiarare:

Jonas Åkerlund“Io punto molto sugli storyboard e sono molto interessato alle location. Amo decisamente il grandangolo e i primi piani stretti. Questo film è pieno di contrasti, dal desolato panorama di ambienti invernali alle claustrofobiche stanze adibite agli interrogatori della polizia. Amo fare dei primissimi piani, tanto da poter vedere bene la pelle dei personaggi”.

Non è però sulla realizzazione delle inquadrature che Jonas Åkerlund punta tutto. Chiarisce infatti che:

Jonas Åkerlund“Io ho una grande esperienza come montatore, quindi cerco sempre di raccontare le mie storie grazie al montaggio piuttosto che con le inquadrature. Realizzo una grande copertura con le cineprese, in modo da poter dare il tono e il ritmo giusto al montaggio. Nel corso degli anni, ho imparato che ci sono tante tecniche e approcci diversi che si possono utilizzare per raccontare una storia al cinema e questo è quello che funziona meglio per me. Credo che si possa dire che sia il mio ‘stile’ e questa sceneggiatura mi ha fornito delle grandi opportunità di sentirmi libero di esprimere il mio stile narrativo”

Per la stessa ammissione dei produttori, il film si è concretizzato solo una volta che Dennis Quaid ha accettato di impersonare il protagonista, il detective Breslin, ruolo tagliato quasi su misura sull’attore il quale ha dichiarato a proposito del suo ruolo nel film:

Dennis Quaid “Io avevo già interpretato dei poliziotti in passato e ne ho conosciuti tanti negli anni, con i loro problemi personali e professionali, come capita a tutti noi. Breslin è un tipo che ha perso la moglie che amava tanto, così ora è un padre single che tenta di crescere due figli giovani e portare avanti questo lavoro complicato allo stesso tempo. Sarebbe un compito durissimo per chiunque. La battaglia vera è la divisione che si sta creando tra lui e i figli e questa serie di omicidi non fa che aumentare le difficoltà a casa. Questa frattura crescente sta ferendo duramente Breslin”.

Le riprese del film, iniziate il 29 gennaio del 2007, si sono svolte nei dintorni di Winnipeg gelida città canadese. Durante il primo giorno di lavorazione, nella location nei pressi di Otterburne, un’ora a sud di Winnipeg, mentre la squadra preparava la scena ambientata in uno stagno congelato, la temperatura più alta (considerando anche il fattore vento) arrivava a -35°C.

Zhang Ziyi“C’è solo un termine che si può utilizzare per il tempo a Winnipeg”, ha raccontato Zhang Ziyi. “Gelido! Nelle giornate in cui abbiamo dovuto girare all’esterno, era come lavorare in un gigantesca cella frigorifera. Abbiamo indossato diversi strati di vestiti con delle imbottiture calde all’interno. Il giorno in cui io e Dennis abbiamo girato nel parco, sono sicura che il mio volto fosse congelato. Riuscivo a stento a muovere i miei muscoli facciali e a pronunciare le battute. Quando ho pianto nella scena, le mie lacrime si sono immediatamente congelate. Ecco quanto faceva freddo!”

Anche se gli omicidi seriali sono collegati all’antica profezia nel Capitolo sei nel Libro della Rivelazione, il modo in cui vengono uccise le vittime risale a un rituale praticato dalla tribù di nativi americana Mandan, ormai estinta. Si chiama sospensione e, negli ultimi anni, è diventata una sottocultura molto diffusa nel mondo.

Jonas Åkerlund“E’ stato veramente semplice svolgere delle ricerche sulla sospensione”, sostiene Åkerlund. “Sono andato su Internet e ho trovato centinaia, se non migliaia, di gruppi e persone differenti che praticano la sospensione. All’inizio, devo ammettere che ero un po’ intimidito dal fatto di sapere che, essendo una parte integrale del film, avremmo dovuto scoprirne qualcosa in più. Dopo aver incontrato e parlato con delle persone che eseguono questa pratica, ho assistito personalmente a una sospensione e questo mi ha aiutato a sentirmi più a mio agio. Queste persone passano molto tempo a preparare le attrezzature e se stessi per ogni sospensione. Sono molto impegnati in questa attività, quindi ora la capisco meglio. Per alcuni è una pura e piacevole iniezione di adrenalina, per altri è un modo di combattere le proprie paure, c’è chi la vede come una depurazione spirituale e chi un tipo di performance art”.

THE HORSEMEN

regia di Jonas Åkerlund
con Zhang Ziyi, Peter Stormare, Dennis Quaid, Patrick Fugit, Eric Balfour, Clifton Collins Jr., Liam James, Lou Taylor Pucci, Barry Shabaka Henley, Deborah Odell.
Prodotto in USA.
Durata: 110 minuti.
Distribuito da Moviemax

About Andrea G. Colombo
E’ qui praticamente da sempre. Ha dato vita a Horror.it, Horror Mania (la rivista da edicola) e Thriller Mania. E visto che si annoiava, ha pure scritto il romanzo Il Diacono. Si occupa della gestione del sito rinchiuso nel suo antro dal quale non esce quasi mai. Risponde alle mail con tempi geologici.

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