Recensione film Wrong Turn

Wrong Turn

Un gruppo di ragazzi, folkloristici freaks assetati di sangue, una più che discreta dose di gore, e via con le danze.

Chris sta attraversando il West Virginia diretto verso un irrinunciabile incontro di lavoro. Un incidente stradale lo costringe a lasciare la strada maestra e ad inerpicarsi lungo una scomodo e malmesso percorso sterrato che taglia a metà gli sterminati boschi che dominano la zona. Una banale distrazione alla guida, e, a causa di un innocuo tamponamento, farà la conoscenza di un gruppo di campeggiatori, appiedati da uno strano quanto inquietante contrattempo. Decisi a cercare aiuto, verranno presto a contatto con la spietata fauna umana che popola quelle foreste.Per questa pellicola, il regista Rob Schmidt (Crime and Punishment in Suburbia) e lo sceneggiatore Alan B. McElroy (Spawn) devono aver deciso di togliersi subito il più dolente dei denti, quello riguardante il saper proporre una sceneggiatura particolarmente originale, preferendo accodarsi senza indugi al carrozzone revival del miglior horror d’annata dei vari Non Aprite quella Porta e (in questo caso ancora di più) Le Colline Hanno gli Occhi: un gruppo di ragazzi, folkloristici freaks assetati di sangue, una più che discreta dose di gore, e via con le danze. Così a prima vista, il film avrebbe ben poco di intrigante: troppo spesso quella che la storia ha eletto come una delle formule più efficaci nella creazione di un buon horror ha rappresentato la tomba delle ambizioni di registi ben più quotati del nostro Rob. Ed effettivamente, sembra che all’inizio la pellicola faccia fatica ad ingranare: per tutta la fase “preparatoria”, che costituisce una buona mezz’ora, si assiste ad un canovaccio senza spunti particolari e decisamente banale, che segue fedelmente una formula narrativa già riproposta, con modifiche minime, fino alla nausea. Ma con somma sorpresa, i giochi non sono ancora conclusi. Perchè non appena entrano in scena i temuti cannibali la mano del regista si fa più pesante e il film assume connotati molto più interessanti.

Schmidt dimostra di saperci fare con la macchina da presa: la sua è una regia non personalissima ma solida, scorrevole, ben indottrinata per quanto riguarda le sacre tempistiche dell’ horror, e, complice un montaggio ben orchestrato , ottiene un deciso innalzamento del livello della tensione, che si mantiene costante per tutta la durata della terribile battuta di caccia ai danni dei malcapitati di turno. Il principale merito del regista è quello di aver sfruttato fino all’osso quella che è la curiosa e (stavolta sì!) piuttosto originale location: tutte le caratteristiche naturali e artificiali dei boschi del West Virginia vengono utilizzate con successo nel corso della pellicola, dando vita a piccoli blocchi narrativi assolutamente funzionali all’insieme e governati da un buon livello di animosità: l’assedio alla torretta, l’inseguimento sugli alberi, la fuga nel fitto della boscaglia. Certo, quelli di Wrong Turn non sono personaggi che entreranno per acclamazione nella storia del cinema: il trio di folli sanguinari viaggia sempre sulla falsariga dei deformi redneck di settantiana memoria, sia esteticamente che a livello di attitudine, ma in fin dei conti svolgono bene l’infame lavoro del boogeyman brutto, sporco e cattivo. Uno dei punti più deboli del lavoro di Schmidt riguarda invece la caratterizzazione delle povere vittime, parecchio banale e stereotipata: la solita, eterogenea banda di ragazzotti intercambiabili, equamente divisi tra l’eroico e l’idiota, tanto da capire sin da subito chi si salverà e chi perirà sotto le frecce nemiche. Ad ogni modo, il livello dell’interpretazione si mantiene su livelli più che accettabili, e la narrazione scorre con naturalezza verso il finale. Un finale aperto, quindi pericolosamente conforme alle ultime tendenze nell’ambito della sistematica raschiatura dei fondi di barile, ma tant’è. Resta il fatto che Wrong Turn, soprattutto se rapportato alla media delle analoghe e più recenti produzioni, sia un film piacevole, ben girato e discretamente adrenalinico, che regala novanta minuti di godibile e disimpegnato intrattenimento.

Wrong Turn (Usa/Germania, 2003)

Regia: Rob Schmidt
Sceneggiatura: Alan B. McElroy
Interpreti: Desmond Harrington, Eliza Duskhu, Emmanuelle Chriqui, Julian Richings, Gary Robbins, Ted Clark
Durata: 84 min.
Distribuzione: Eagle Pictures

About Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.

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