Un gruppo di ragazzi, folkloristici freaks assetati di sangue, una più che discreta dose di gore, e via con le danze.
Chris sta attraversando il West Virginia diretto verso un irrinunciabile incontro di lavoro. Un incidente stradale lo costringe a lasciare la strada maestra e ad inerpicarsi lungo una scomodo e malmesso percorso sterrato che taglia a metà gli sterminati boschi che dominano la zona. Una banale distrazione alla guida, e, a causa di un innocuo tamponamento, farà la conoscenza di un gruppo di campeggiatori, appiedati da uno strano quanto inquietante contrattempo. Decisi a cercare aiuto, verranno presto a contatto con la spietata fauna umana che popola quelle foreste.Per questa pellicola, il regista Rob Schmidt (Crime and Punishment in Suburbia) e lo sceneggiatore Alan B. McElroy (Spawn) devono aver deciso di togliersi subito il più dolente dei denti, quello riguardante il saper proporre una sceneggiatura particolarmente originale, preferendo accodarsi senza indugi al carrozzone revival del miglior horror d’annata dei vari Non Aprite quella Porta e (in questo caso ancora di più) Le Colline Hanno gli Occhi: un gruppo di ragazzi, folkloristici freaks assetati di sangue, una più che discreta dose di gore, e via con le danze. Così a prima vista, il film avrebbe ben poco di intrigante: troppo spesso quella che la storia ha eletto come una delle formule più efficaci nella creazione di un buon horror ha rappresentato la tomba delle ambizioni di registi ben più quotati del nostro Rob. Ed effettivamente, sembra che all’inizio la pellicola faccia fatica ad ingranare: per tutta la fase “preparatoria”, che costituisce una buona mezz’ora, si assiste ad un canovaccio senza spunti particolari e decisamente banale, che segue fedelmente una formula narrativa già riproposta, con modifiche minime, fino alla nausea. Ma con somma sorpresa, i giochi non sono ancora conclusi. Perchè non appena entrano in scena i temuti cannibali la mano del regista si fa più pesante e il film assume connotati molto più interessanti.
Andrea Avvenengo
E’ nato nel terrore spiando Twin Peaks alla TV. Il tempo ha messo in fila passioni su passioni, raffinando (o imbarbarendo?) i gusti, ma senza mai scalfire la capacità del cinema fantastico di scaraventarmi indietro nel tempo, la mani davanti agli occhi, terrorizzato e fottutamente felice.