Are You Scared?

A essere sinceri, in giro c’è di peggio, ma è pur vero che al peggio non c’è mai limite.

A quanto pare, il tema del reality show, negli horror di ultima generazione, va molto di moda. Anche le torture macchinose vanno molto di moda negli odierni film del terrore. Il vero problema è che le mode difficilmente portano a qualcosa di nuovo. Quando si cavalca una moda, si finisce per uniformarsi, per appiattirsi. Are you scared, in tal senso,è un film molto alla moda; così tanto alla moda da assomigliare in maniera impressionante ad un altro film: Saw – l’enigmista. Insomma, ci troviamo di fronte ad un prodotto molto fashion (si era capito?), che piacerà esclusivamente agli amanti dei film “di tortura” (o no?).

Sei ragazzi, senza saperne il perché, si risvegliano in una vecchia fabbrica abbandonata. Ben presto scopriranno di essere entrati a far parte di un (falso) reality, per il quale, avevano chiesto un’audizione tempo addietro. Il gioco consiste nel superare le proprie paure passando attraverso una serie di prove fatali. Chi vince vive, chi perde muore.

Il film avanza bel bello senza guizzi e senza slanci. Ama contornarsi di stereotipi e cliché (c’è addirittura “il ragazzo nero che muore subito”, proprio lui!) e lo fa senza ironia. I sei protagonisti hanno una simpatia che è direttamente proporzionale alla loro intelligenza (sotto la media). Il risvolto finale è innocuo e telefonato. La vera ragion d’essere del film, la si dovrebbe rintracciare –credo – nelle torture ordite ai danni dei giovani virgulti (ma Saw ci ha abituato a cose migliori). Splatter presente ma molto contenuto. In definitiva un film medio (tendente al basso), con una regia media (tendente al basso) e una recitazione media (chiaramente tendente al basso). A essere sinceri, in giro c’è di peggio, ma è pur vero che al peggio non c’è mai limite. Are you scared è un film che non ha pregi evidenti (o non sono riuscito a trovarli?). Tuttavia, coloro che stanno smaniando nell’attesa del prossimo Saw, per ammazzare il tempo, possono provare a dargli un’occhiata (senza grosse aspettative, naturalmente). Forse loro riusciranno a trovarlo simpatico… oppure si irriteranno per l’eccessiva somiglianza con il predecessore? Boh…